Giornata della memoria. Libri per bambini e ragazzi sulla Shoah.

by Erjola Jaho

Giornata della memoria. Libri per bambini e ragazzi sulla Shoah che aiuteranno i grandi ad insegnare la storia ai più piccoli. 

L’orrore inimmaginabile dell’Olocausto è difficile da comprendere per gli adulti, quindi come ne parliamo con i nostri figli? Per tutti gli insegnanti e i genitori che il 27 Gennaio onoreranno il ricordo di tante vite ma non sono sicuri su come approcciarsi ad un tema così doloroso : I libri sono un buon punto di partenza. Nel mercato editoriale si trovano bellissimi libri per bambini sul giorno della memoria. Libri sulla guerra e altri specificamente libri per bambini sulla Shoah, che significa “desolazione, catastrofe, disastro”. 

Ad oggi, ci sono stati pochissimi studi su quanti anni dovrebbero avere i bambini prima di imparare sull’Olocausto come parte dei loro studi scolastici formali. Tuttavia, ci sono un sacco di opinioni che le persone hanno sull’argomento di quanti anni ha l’età, e le persone spesso sostengono appassionatamente le loro opinioni, basando le loro idee sulle loro convinzioni personali, esperienze o disposizioni. 

In questa lista troverete libri che parlano in modo esplicito dell’olocausto, ma IN QUESTO ARTICOLO trovate libri sulla guerra che possono servire da primo gradino per poi parlare dello Shoah. 

Quello che i libri per bambini sulla Shoah ci aiutano a fare è raccontare la storia ai bambini in una lingua per loro comprensibile. 

 

“Una volta qualcuno mi disse che al mondo ci sono tanti ebrei, quante stelle in cielo. Sei milioni di queste stelle caddero tra il 1933 ed il 1945. Ognuna di quelle stelle era una parte di me. Ognuna di quelle stelle era un essere umano, la cui esistenza fu vilmente profanata. Il qui albero genealogico venne abbattuto” 

 La storia di Erika, scritto da  Ruth Vander Zee e illustrato da Roberto Innocenti.

La storia di Erika è la testimonianza di una storia vera. La voce narrante non usa metafore per raccontare. Niente viene nascosto, niente viene abbellito. La tristissima e devastante realtà viene portata con immenso carico emotivo sia attraverso il testo che attraverso le illustrazioni. Una storia che non lascia posto ai colori, perché’ colori non ci sono stati. O forse sì…   

 “Nel suo viaggio verso la morte, mia madre mi scaraventò dentro la vita”

 

 

“Rosa Bianca” di Roberto Innocenti  Un albo illustrato vincitore dei tantissimi premi che con estrema  e bellezza racchiude in poche pagine quella parte di storia oscura che spesso si evita nelle conversazioni, ma che non va assolutamente dimenticata. 
Il personaggio principale è un personaggio di fantasia, scelto per evocare “La Rosa Bianca” un gruppo di studenti che si opposero in modo non violento al regime della Germania nazista.  Le tavole di Innocenti trasmettono il dolore di un’epoca, onorando il ricordo di tutte le vittime, raccontando in modo poetico e realistico la loro storia. 

 

Finché arrivo il giorno in cui David dovette portare una stella gialla con la scritta “ebreo”. Tutti dovevano vedere che lui era diverso. Ma gli uomini non sono tutti uguali? Noi tre non capivamo più il mondo.  

Otto. Autobiografia di un orsacchiotto di Tomi Ungerer. Un racconto breve ma intenso, scritto e illustrato da uno dei nomi più’ celebri della letteratura dell’infanzia. Una storia profondamente commovente segue il passaggio di un orsacchiotto di mano in mano attraverso la guerra e altri problemi. Prima dato a David, un bambino tedesco che lo passa al suo caro amico Oskar quando lui e la sua famiglia ebrea vengono portati via. Grazie al suo finale pieno di speranza si presta benissimo per letture in classe anche per i bambini più piccoli. 

Il volo di Sara. Scritto da Lorenza Farina, illustrato da Sonia Possentini. Tra tutti gli albi illustrati è forse una delle letture più strazianti. Le illustrazioni realistiche di Sonia Possentini sono una fitta al cuore. L’incontro di una bambina con un pettirosso sullo sfondo di un campo di concentramento trasmette uno dei panorami più vividi dell’olocausto. Il dolore si alza dalle pagine per trafiggerti completamente. 

L’ ultimo viaggio. Il dottor Korczak e i suoi bambini.  e’ un altro importantissimo libro per bambini sulla Shoah. Dalle strade di Varsavia alle mura del ghetto, fino al campo di Treblinka. Un’indimenticabile storia di coraggio, di resistenza e di amore per la vita. E, soprattutto, di rispetto per l’infanzia. Janusz Korczak. Dalla parte dei bambini. Sempre. Per i più piccoli era semplicemente Pan Doktor, ma dalle sue idee è nata la Convenzione Onu sui diritti dei bambini e degli adolescenti 

Dedicato a tutti quelli che
sono passati dai cancelli.

Sassolino, di Marius Marcinkevicius  Inga Dagil è un albo illustrato ambientato in Lituania, ma che potrebbe essere ambientato ovunque. Il racconto in prima persona ci arriva dalla voce di un bambino, testimone e protagonista di una storia dolorosa. La chiave con la quale si narra questa storia è delicata, e nello stesso tempo potente . Un rapporto equilibrato di narrazione realistica e metaforica. Un albo che riporta in vita una storia ancora poco nota come quella del bosco di Paneriai, che fu testimone di omicidi di massa nei confronti di uomini, donne e bambini. 

Il tema della guerra e la Shoah lo vediamo accennato anche in altri libri dove non è il tema principale. Non sono stati pochi gli autori che hanno inserito nei loro racconti dettagli storici che servono uno scopo che oltrepassa il racconto preciso.

Uno degli autori che ha parlato dell’Olocausto in modo trasversale nella sua opera è stato Maurice Sendak. Autore e illustratore di origini ebraiche, cresciuto con i racconti di suo padre dei campi di concentramento dove avevano perso tutta la famiglia. In due libri che sfortunatamente non sono al momento disponibili in lingua italiana Sendak ha portato l’olocausto all’attenzione dei giovani lettori.

Una delle storie illustrate da Sendak si intitola Brundibar, una parola ceca che significa “Bombo”. Una storia dolce che narra la sorte di due fratelli poveri in cerca di soldi per comprare il latte per la madre malata. La storia del libro ha un finale felice, ma la storia vera ha avuto un destino tragico.

Brundibar è nato come un’opera musicale.  Pochi mesi dopo che il compositore Krasa scrisse l’opera, la Cecoslovacchia fu invasa dai nazisti. Krasa era ebreo. Come tale, la sua musica è stata esclusa dalle esibizioni pubbliche. Nonostante
questo,  fu rappresentata tre volte nel 1942 dai bambini di in un orfanotrofio ebraico nella città di Praga.
Quando i nazisti seppero della produzione dell’opera, radunarono i bambini, il direttore musicale, i membri di l’orchestra, e anche gli operai di scena, e li mandarono al campo di concentramento di Terezin.  Fu questo il motivo per il quale Sendak ha illustrato il libro ed è questo il motivo per il quale quest’opera viene messa in scena ogni 27 Gennaio per la Giornata della memoria,  in tantissimi teatri del mondo, compresa l’Italia. 

Nel 1943, i giovani detenuti di Terezin misero in scena lo spettacolo di Brundibar, eseguendo l’opera 55 volte. I registi nazisti hanno incluso estratti della produzione in un film di propaganda che avevano intenzione di mostrare per dimostrare
come venivano trattati bene gli ebrei. Ahimè, quasi tutti i bambini che si esibirono nell’opera non sopravvissero alla guerra. Essi furono inviati al campo di concentramento nazista di Auschwitz, dove morirono nelle camere a gas. Lo stesso Krasa morì ad Auschwitz nel 1944.

Incontrare la storia di Krasa , Brundibar “non è una cosa casuale”, ha detto Sendak in una intervista. “Ho una enorme
raccolta di libri che hanno a che fare con la guerra e l’Olocausto, ma ho scelto questa perché la storia dell’opera Brundibar è dei bambini che la recitano nel campo, e l’ho illustrata per loro”.

Ci sono tante forme di ricordare. Tanti libri, documentari e musei. Non importa cosa si sceglie per far conoscere questa parte oscura della storia ai bambini e ragazzi, l’importante è farla conoscere!

 

 

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